Berlino: la città del peccato – Recensione

Eccoci di ritorno dopo una lunga assenza con una serie di nuovi articoli su materiale del nostro amato Richiamo di Cthulhu, per la precisione moduli di avventure. Alcuni nuovi, altri vecchi, altri vecchissimi.

Il primo di questi, quello di cui parleremo oggi, è uno degli ultimi usciti in Italia. Tradotto da Raven edizioni, Berlino: la città del peccato è un modulo di espansione per giocare nella Berlino degli anni 30. Ora, prima di addentrarmi dentro ai contenuti di questo sontuoso volume, c’è qualcosa, che mi sta qui in gola, da cui mi devo liberare a tutti i costi. Qualcosa che mi sento di urlare a voce alta, saltando subito al dunque: signori, Berlino: la città del peccato è un capolavoro. Ma un capolavoro davvero, con la C maiuscola. Ma cerchiamo di restare lucidi e andiamo con ordine. Questa espansione è composta

Le Case della Follia, Volume 1: Dietro porte chiuse – Recensione

In questi giorni di festa, di lockdown e di segregazione forzata, quale miglior occasione per regalarsi un nuovo modulo di avventure del Richiamo di Cthulhu? 

Le Case della Follia (da non confondere con l’omonimo gioco da tavolo) è in realtà la riedizione di un vecchio supplemento uscito agli inizi degli anni 90 dal titolo Mansions of Madness. Il sottotitolo recitava “Five Frightening Adventures in Dark and Deserted Places” e conteneva cinque scenari sul tema delle case infestate: Mr. Corbitt, The Plantation, Crack’d and Crook’d Manse, The Sanatorium e, appunto, Mansion of Madness. Purtroppo non fu mai tradotto e portato in Italia, nemmeno quando,

Il Richiamo di Cthulhu VS Sulle Tracce di Cthulhu: come gestire i “successi automatici” in modo scientifico ANCHE nel sistema Chaosium

Torniamo finalmente a parlare di giochi di ruolo per occuparci di una questione piuttosto spinosa che negli anni ha fatto discutere master, giocatori ed appassionati di tutto il globo.
Tutto nasce da questa domanda: “Cosa succede se gli investigatori falliscono un tiro per trovare un indizio fondamentale al proseguimento della storia?”. Chiudiamo un occhio e facciamo ripetere il tiro con una motivazione più o meno plausibile? Ignoriamo il tiro? Insomma, siamo autorizzati a barare un pochino per evitare che il gioco si pianti?

The Last Door, la migliore esperienza lovecraftiana è a 8bit

Oggi torniamo, eccezionalmente, a parlare di videogiochi. Il motivo deriva dal fatto che ci è capitato tra le mani (con qualche anno di ritardo in verità) qualcosa di così speciale e inaspettato da meritarsi ad honorem uno spazio qui dentro.

Videogame: Call of Cthulhu vs The Sinking City

Ci eravamo prefissati inizialmente di non trattare videogiochi, ma visto il periodo di reclusione forzata in cui stiamo vivendo e la presenza di, non uno, ma ben due titoli (uno ufficiale, l’altro no ma è come se lo fosse) ispirati all’universo lovecraftiano abbiamo deciso di fare un piccolo strappo alla regola. Anche perché i due prodotti in questione, sebbene condividano

H.P. Lovecraft vs Sutter Cane

Chiunque abbia visto almeno una volta Il Seme della Follia di John Carpenter (ultimo capitolo della sua “Trilogia dell’Apocalisse” iniziata con il leggendario La Cosa dell’82 e proseguita con lo strepitoso Il Signore del Male dell’87) sa per certo che nessun’altra pellicola ha mai saputo rappresentare la poetica, il pensiero e l’estetica di H.P. Lovecraft in modo così magistrale. Ma non voglio ora dilungarmi troppo a parlare del film (di cui abbiamo già parlato QUI nella nostra classifica sui migliori film ispirati al maestro di Providence) perché quello che voglio proporvi oggi è

LostFiles: l’Eco di Arkham

Cari cittadini di Arkham, nonché frequentatori di questo Café, oggi, in questa nebbiosa domenica di dicembre siamo andati a ripescare un feticcio di quelli che potremmo definire “mitologici”. Uscito durante i primi anni dell’edizione italiana del Richiamo di Cthulhu ed impaginato come un vero giornale locale, l’Eco di Arkham era un supplemento “a puntate” con tre funzioni distinte.

La prima e più importante era quella di essere

Sei, Cinque, Quattro minuti a mezzanotte

Correva l’anno 1993 e sugli scaffali dei negozi di giochi di ruolo apparvero queste tre spaventose ed accattivanti copertine che gli appassionati più anziani del Richiamo di Cthulhu (ahimè come il sottoscritto) sicuramente ricorderanno.

Uscite a breve distanza l’una dall’altra, queste tre espansioni intitolate Sei minuti a mezzanotte, Cinque minuti a mezzanotte e Quattro minuti a mezzanotte erano in realtà

Chi ha paura dei fiori?

Uno dei miei passaggi preferiti all’interno dei manuali del Richiamo di Cthulhu è da sempre la sezione delle fobie contenuta nel primo Companion, uscito nei primi anni 90 e

LostFiles: I Segreti del Kremlino

All’inizio degli anni 90 comparve, tra le “prossime uscite” del Richiamo di Cthulhu, un intrigante supplemento dal nome I Segreti del Kremlino. Non era la traduzione di un modulo americano* ma, a quanto pare, una raccolta di avventure pensata da Stratelibri per raggruppare diversi scenari (probabilmente made in Chaosium) ambientati in Unione Sovietica. Tra questi, Le ombre venute dal tempo, secondo capitolo di una campagna iniziata con Il salvataggio, contenuto in Cthulhu Companion, e conclusa con La valle dei quattro templi, contenuta in Frammenti di paura (di cui abbiamo parlato QUI)

In quegli anni (dove ricordiamo non c’era ancora internet a disposizione) master e appassionati si sono lanciati nel tentativo di trovarne una copia ma invano: I Segreti del Kremlino sembrava più raro del sacro Graal.
Quasi due decadi più tardi abbiamo scoperto che il fantomatico modulo